Presentiamo: Le Cronache di Ansorac di Marko D'Abbruzzi

Cari Lettori oggi vi presentiamo: "Le Cronache di Ansorac" di Marko D'Abbruzzi



Buona Lettura! 


Il mondo di Ansorac si è evoluto lungo lo scorrere delle Ere e, come i suoi abitanti, è stato vittima e carnefice di molti eventi. Le guerre per il potere, la lotta per il monopolio dei cristalli di energia, che alimentano artificialmente tutto il continente, e le forti discrepanze religiose hanno più volte portato il pianeta al collasso della civiltà trasformandolo in uno spettro silenzioso che punta verso il suo declino.

La storia ha inizio nell'anno 3210 della seconda Era dopo Manowar quando ormai le guerre sono un ricordo lontano.
I protagonisti di questo incredibile viaggio sono due fratelli, Kronos e Jasper, che iniziano a muovere piccoli passi su Ansorac sognando la loro vita da adulti; il primo aspira a diventare il miglior combattente che abbia calcato le arene del pianeta, l'altro sogna di frequentare l'università per diventare l'ingegnere più acclamato della storia.
Ma le speranze sono un qualcosa d'ignoto e a volte pericoloso; così i due bambini, che durante lo scorrere delle pagine diventano uomini, iniziano a vedere, senza saperlo, degli eventi che involontariamente porteranno le loro vite sulla soglia di decisioni inconsapevoli e pericolose.
Durante l'intreccio della silenziosa lotta al potere su Ansorac, i due incontrano personalità di spicco che li condurranno su sentieri inesplorati promettendo loro la realizzazione di tutti quei sogni che hanno mosso i loro animi sin da giovani.
Kronos intraprende il difficile percorso dell'allenamento presso l'istituzione più prestigiosa e misteriosa di Ansorac, il Monastero del Silenzio. Jasper riesce a diventare un grande inventore ed entra a far parte della Middlecorp, multinazionale tecnologica e pionieristica che accorpa in sé diversi settori industriali, garantendosi il monopolio sui cristalli d'energia.
Contemporaneamente alla loro storia troviamo la “scacchiera di Ansorac”, i potenti muovono silenziosamente le proprie pedine per raggiungere scopi ignoti e oscuri. La lotta per l'accaparramento delle risorse energetiche naturali è punta di diamante e facciata per arrivare alla magia sopita nella verità del pianeta stesso.
Le vecchie alleanze, che per anni avevano mantenuto l'equilibrio delle forze in gioco, verranno a mancare e nuovi incontri clandestini segneranno l'inizio di un'appassionante avventura che svelerà, libro dopo libro, l'intricato e pericoloso gioco di potenze mentre gli ansoriani continueranno la loro vita non sapendo di trovarsi al centro di eventi che sconvolgeranno la struttura sociale per come l'hanno da sempre conosciuta.

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Le Cronache di Ansorac è stato pensato al termine di diverse sessioni di un gioco di ruolo. La storia che inventai piacque talmente tanto ai miei amici che mi incoraggiarono a farne un libro.
Lo stile descrittivo del racconto è in effetti peculiare, ho scelto delle panoramiche in stile “sceneggiatura” per dare modo al lettore di vedere il contesto e i personaggi particolareggiandoli come meglio crede.
Per i dialoghi invece ho sfruttato gli atteggiamenti che i miei amici avevano conferito ai personaggi, l'inclinazione vocale, l'utilizzo di alcune parole piuttosto che altre e l'impostazione psicofisica che mantenevano durante le sessioni; tutto ciò aiuta molto il lettore che, senza aver bisogno di ricontrollare più volte gli interlocutori, intuisce da subito chi è che parla.
La storia di Ansorac, la scansione del tempo, la sua geografia le ho prese direttamente dalla nostra Terra insieme a quelle tematiche che svolgono la funzione sociale portante dei romanzi. I filoni descrittivi sono diversi ma mai lontani tra loro per evitare che, essendo un mondo grande come il nostro, si possano perdere passaggi che invece sono di vitale importanza quando si passa da un personaggio all'altro.
Le tematiche affrontate nel libro come: i giochi di potere, le discrepanze religiose, i problemi popolari e i sogni giovanili sono stati selezionati da un panorama molto vasto di spunti. L'importanza di queste visioni parallele tra Terra e Ansorac risiede nel messaggio che vorrei lanciare a tutti: al di là dei divertimenti, dei mondi fantasiosi e delle storie inverosimili il fantasy è un potente mezzo per trasmettere emozioni, valori e informazioni.
Intimamente credo nelle persone e Ansorac incarna questo mio valore; tutta la saga cerca di far comprendere ai lettori che l'essere umano è una potenza mai vista prima, con infinite possibilità a sua disposizione e, come succede su Ansorac, la facoltà di salvaguardare il proprio mondo è un valore e un dovere che dovremmo sentir nascere dentro di noi. La volontà di fare o pensare qualcosa è la spinta più importante per migliorare se stessi comportando un valore per gli altri. 

Biografia 


Marco D’Abbruzzi nasce a Roma il 1° maggio del 1982. Fin da piccolo fumetti e libri sono amici sinceri e compagni d'avventura che lo conducono nel periodo dell'adolescenza vissuta fra gli accanimenti dei soliti bulli e gli impegni nel sociale.
La scrittura diventa, in quel momento cruciale della vita, uno sfogo personale, il punto d'inizio per un percorso d'introspezione e presa di coscienza che comporterà lo sviluppo della sua spiccata sensibilità e vorace curiosità. Scrivere diventa per lui terapeutico; il modo per mettere in ordine la marea di pensieri, frustrazioni, speranze e illusioni.
Col tempo, le crude esperienze e le notevoli ricerche socio-culturali, la scrittura diventa una costante, un fremito che corre dalla mente alla mano esplodendo sul foglio raccontando non solo se stesso ma soprattutto il mondo che lo circonda.
Questo nuovo modo di vedere e vivere la sua passione favorisce un cambiamento interpretativo nell’utilità dello scrivere che si presenta d’ora in poi non solo come una forma di sfogo ma anche di comunicazione con gli altri.
Questo inaspettato input ha dato origine alla ricerca accurata e personale del suo stile narrativo che rende vivide le immagini descritte e le caratteristiche psicofisiche dei personaggi, aiutando il lettore a entrare senza sforzo nel mondo narrato dai romanzi.
Prende coraggio con lo scorrere del tempo e pubblica il suo primo romanzo, I Cavalieri di Speranza, nel 2007; entra così in contatto con i modi dell’editoria all’italiana studiandone la realtà, le possibilità e gli schemi che da subito gli risultano poco costruttivi per chi vuole vivere d’idee trasformate in realtà. Nel 2010 pubblica la sua seconda opera, Cattivi Ragazzi, e continua a scontrarsi con le problematiche editoriali, prima tra tutte la mancanza di sostegno e successivamente una conseguenziale inconsistenza nel guadagno. Partecipa poi ad alcuni concorsi di poesia e collabora al giornale di un’Associazione culturale.
Mentre si diletta in diversi lavoretti editoriali, e non, continua a scrivere portando a termine nel 2014 la prima stesura della sua saga, Le Cronache di Ansorac.
In quel particolare momento della sua vita affronta molte difficoltà che lo spingono a pensare di cambiare schema per riuscire a realizzare il suo sogno, è così che decide di prendere in seria considerazione l’idea di aprire lui stesso una piccola casa editrice e da inizio al progetto Immagina Di Essere Altro, chiamato amorevolmente tra lo staff “Progetto I.D.E.A”.

Bibliografia

Nel 2007 pubblica il suo primo romanzo, I Cavalieri di Speranza (ed. Il Filo).
Nel 2010 pubblica la sua seconda opera, Cattivi Ragazzi (ed. Booksprint), un romanzo di formazione ambientato nella Roma di fine anni ’90.
Nel 2013 partecipa al concorso Storie Fantastiche con il racconto Il Tempo degli Umani, inserito nell'antologia Storie Fantastiche (www.gamesrebels.it) e scaricabile gratuitamente sul sito www.immaginadiesserealtro.it
Sempre nel 2013 partecipa a un concorso di poesia con Ghiaccio nelle Vene (www.poetipoesia.com).
Dal 2014 collabora con Realtà Nascoste, editoriale dell'Associazione culturale TABIT per i detenuti del carcere di San Vittore.  
Nel 2014 conclude inoltre la sua ultima opera la saga fantasy intitolata: Le Cronache di Ansorac.
Nel Marzo 2016 pubblica il primo volume della sua saga, Le Cronache di Ansorac: Genesi – Inferno & Paradiso (ed. Immagina Di Essere Altro).
Ciao Marko, anzitutto ti ringrazio per aver scelto il nostro blog, per pubblicizzare i tuoi scritti. Ne siamo davvero onorate.
Allora, cominciamo questa piccola intervista per conoscerci meglio, ma soprattutto per farti conoscere e approdare nel magico mondo dei lettori.

Salve Riflessi di libri, grazie a voi per questa vetrina e per promuovere i romanzi di chi ha voglia, talento e passione ma non trova strade facili da percorrere.
Di seguito le risposte in base alle domande presenti sul vostro sito internet.

1)   Questa tua passione per la scrittura è nata in modo particolare?
La passione per la scrittura mi ha accompagnato fin da piccolo, dai semplici temi scolastici fino alle storie brevi e alle campagne per i giochi di ruolo di cui ero (e sono tutt'ora) narratore. È diventata una costante nella fase adolescenziale, quando la vita fuori dai miei mondi si fece più dura per le vessazione che ho subito da ragazzino dai soliti bulli. Mi rifugiavo in mondi immaginari perché il mio mondo reale era uno schifo. Da quei giorni lontani ma mai dimenticati, anzi col tempo ringraziati, si è sviluppata questa passione diventata una professione portata avanti nonostante le salite, le porte chiuse e i rifiuti, fino ad aprire assieme a un gruppo di amici una micro casa editrice chiamata I.D.E.A. Immagina Di Essere Altro che si è prefissa come obiettivo quello di promuovere il fantasy nostrano e i talenti nascosti nell'ombra delle grandi corporation editoriali.

2)   Cosa provi quando scrivi?
Quando scrivo provo l'ebrezza di una trance spirituale che mi trascina in tutto e per tutto nei mondi che invento. Vedo con gli occhi dei protagonisti, odo i rumori dell'ambientazione e persino gli odori. È un flusso che nasce dal cuore, arriva alla mente e si trasforma in parole che scendono nel sangue, corrono alla mano e macchiano di nero un foglio bianco.

3)   Che effetto ti fa sapere che quel che hai scritto verrà letto da tanta gente?
È un effetto strano, ambiguo, una sorta di “ansia da prestazione” dove non so mai se quello che ho scritto sarà capito fino in fondo, se verrà preso come una storiella o se il lettore carpirà quei messaggi velati, quelle sottili citazioni e quel sussurro che invita ad aprire gli occhi sugli eventi nostrani, su questa realtà che ci spacciano per vita. Il riscontro più grande sono i complimenti che alimentano la passione e mi spingono a non arrendermi mai.

4)   Anche se questa può sembrarti una domanda paradossale:
Preferisci leggere o scrivere?
Bella lotta! Sono entrambe compagne fedeli e sceglierne una è difficile. Amo leggere perché offre la possibilità di vivere mille vite e avventure. Di conseguenza amo scrivere perché posso vivere l'avventura che desidero e, ovviamente, leggere quello che desidero leggere!

5)    Che genere di narrativa preferisci?
Ho sempre amato il fantasy, amore cresciuto col tempo e con la pila di romanzi sotto il lume prima di dormire ma non disdegno i classici della letteratura, la fantascienza, l'horror e i saggi storici sui miti del nostro passato e sull'archeologia.

6)   Il tuo scrittore preferito? Perché?
In primis il mio “maestro” è J.R.R. Tolkien. Al di là delle storie raccontate mi ha sempre affascinato il momento in cui queste storie si sono evolute e le circostanze, lo studio che è dietro il romanzo e la grande immaginazione che ha permesso a tanti di vivere almeno una volta nella Terra di Mezzo. Poi c'è Michael Crichton per la sua incredibile capacità di rendere vero ciò che si legge nei suoi romanzi grazie a uno stile cinematografico.

7)    Il tuo libro preferito? Perché?
Ho due libri preferiti per la verità. Il primo è Il Signore degli Anelli per la straordinaria capacità di trasportarti nel mondo tolkeniano e per la filosofia che cela al di là della storia narrata. C'è anche un legame affettivo in quanto me lo diede da leggere il mio professore di italiano in prima media e, convinto che non riuscissi a leggerlo, lo divorai in una sola settimana. Il secondo romanzo è La Foresta degli Dei di Stanis Mulas, frutto di una documentata ricerca d’ambiente è una lettura favolosa che dipinge un mondo unico e sorprendente. Lo lessi ancora prima del Signore degli Anelli ed è, al di là di fumetti o simili, il primo libro che ho letto in vita mia. Ricordo che avevo circa otto anni e che, febbricitante, trascorsi due giorni vivendo la vita del protagonista.

8)   Quanto tempo dedichi, in media alla scrittura e alla lettura?
Prima di intraprendere il progetto I.D.E.A. scrivevo ogni giorno, anche solo per sfogarmi o per rendere immortale su carta idee o malumori. Adesso scrivo un po' di meno, giusto il tempo di assestare questa nuova impresa! A leggere... non ho mai smesso e tutt'ora i libri sono compagni di tempo libero.

9)   Nel tuo libro è presente una Play List? Se si, vuoi condividerla con noi?
In questo romanzo, Le Cronache di Ansorac, non è presente una playslist, ma posso donarvi quella che mi ha accompagnato nei quattro anni impiegati per scrivere i sette volumi (poi accorpati nei 4 volumi che I.D.E.A. spera di pubblicare in futuro!). La playlist è molto semplice: Pink Floyd, specialmente The dark side of the Moon, The division bell, The Wall e Delicate sound of thunder... alternati con un po' di tutto, dagli AC/DC a Bon Jovi, dai Led Zeppelin ai nostrani Articolo31 e Battisti!

10)   Come ci hai conosciuto? Cosa pensi di Noi?
     Ho conosciuto il vostro sito tramite facebook e alcuni gruppi di scrittori/lettori/editori a cui sono iscritto. Ho fatto un salto sulla vostra pagina spulciandola un po' e mi sono detto: “Finalmente qualcuno che offre la possibilità di emergere, di farsi pubblicità, di mostrare il proprio talento




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