Imprimatur: Storia di Aya di Marinella Fiaschi e Maurizio Quilici | Segnalazione

«Fadi e Aya non hanno conosciuto il dramma dei barconi, non hanno rischiato di annegare nelle acque del Mediterraneo, ma in Siria hanno visto da vicino la guerra, le uccisioni,  i bombardamenti. Per questo volevano  lasciarsi tutto alle spalle e avviare una nuova vita in Occidente. Hanno, invece, vissuto un incubo e rischiato di essere risucchiati  nuovamente nell’inferno dal quale fuggivano». 


Fadi e Aya, due ragazzi siriani, si innamorano a distanza. Lui vive in Svezia, dove ha chiesto asilo politico, lei a Latakia, in Siria. Sul capo di lei, appena diciotto anni, pende un triste destino: la diagnosi di un tumore a un piede con l’unica, incerta soluzione di amputare l’arto. L’attrazione che li cattura, però,  è  così profonda che va oltre la malattia e la distanza. Dopo mille difficoltà, riusciranno a incontrarsi a Beirut, in Libano, dove si sposeranno, partendo subito per Roma per trascorrere la “luna di miele”. Nella città  eterna, però, qualcosa non gira per il verso giusto, trascinandoli in un’odissea disseminata di delusioni, ma anche di aiuti insperati, e soprattutto di tanta forza di volontà. Una peregrinazione che si dipanerà per mesi prima che si apra uno spiraglio, e che coinvolgerà il mondo politico e diplomatico, i media, strutture ospedaliere, associazioni di volontariato e numerosi privati.  Una storia vera, fatta di speranza e tanta solidarietà. 



Marinella Fiaschi, nata nel 1954 a Roma, lavora nel campo dell’informatica e fin da giovanissima si   è   distinta   nel   volontariato.   Ha   prestato   la   sua   opera   con   l’Avo   (Associazione   Volontari Ospedalieri) dedicandosi ai bambini ospedalizzati. È membro dell’associazione Scuola di Pace, con la quale è intervenuta fra l’altro all’Aquila e ad Amatrice dopo i terremoti, sempre occupandosi di bambini, e dell’associazione Ridere per vivere, presso la quale ha frequentato un corso per clown.  Il suo slogan: «Volontari si nasce, non si diventa».
Maurizio Quilici, nato nel 1946 a Lido di Camaiore (Lucca), si è laureato alla Sapienza di Roma in Giurisprudenza con una tesi in Medicina criminologica e psichiatria forense. Nella stessa Università ha conseguito un Master in Diritto Minorile, perfezionandosi quindi in Mediazione Familiare presso la Pontificia Facoltà di Scienze dell’Educazione. Giornalista professionista, è stato caporedattore dell’Agenzia Ansa. Per alcuni anni ha collaborato con la Società italiana di psicologia. Nel 1988 ha fondato l’Isp, Istituto di studi sulla paternità, di cui è presidente. È autore di numerosi articoli e saggi sulla paternità, fra i quali Il padre ombra (Giardini, 1988), per il quale ha ricevuto un Premio della Cultura dalla Presidenza del Consiglio, Onora il padre e la madre (Bompiani, 2001), Storia della paternità (Fazi, 2010), Manuale del papà separato (Datanews, 2012), Grandi uomini, piccoli padri (Fazi, 2015)

Nel Dettaglio
Nel libro si racconta la storia di Fadi e Aya, due ragazzi siriani, che si innamorano a distanza. Lui vive in Svezia, dove ha chiesto asilo politico, lei a Latakia, in Siria. Sul capo di lei, appena diciotto anni, pende un triste destino: la diagnosi di un tumore a un piede con l’unica, incerta soluzione di amputare l’arto. L’attrazione che li cattura, però, è così profonda che va oltre la malattia e la distanza...
Il libro è stato scritto a due mani da Marinella Fiaschi, membro dell’associazione Scuola di Pace, con la quale è intervenuta fra l’altro all’Aquila e ad Amatrice dopo i terremoti, sempre occupandosi di bambini, e dell’associazione Ridere per vivere, presso la quale ha frequentato un corso per clown, e Maurizio Quilici, giornalista professionista, è stato caporedattore dell’Agenzia Ansa e per alcuni anni ha collaborato con la Società italiana di psicologia. Nel 1988 ha fondato l’Isp, Istituto di studi sulla paternità, di cui è presidente.

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